Bullismo a Genova: Maura Manca ne ha parlato a Storie Italiane

La scuola non sa gestire bambini e ragazzi che non temono più niente, non rispettano i ruoli, non sono abituati alle regole, trattano gli adulti come loro pari. Ma aldilà di questo, argomento in cui c'è molto da lavorare, vorrei porre l'accento su un altro punto: non starò qui a spiegarvi cos'è il bullismo, chi è la vittima, il bullo e  il gregario del bullo, perchè potete trovare centinaia di definizioni e teorie sull'argomento girando per il web. Quello di cui vorrei parlare sono gli spettatori! Intendo tutti bambini e ragazzi che assistono agli eventi e non fanno niente...come se guardassero un film! E' importante educare loro! Anche oggi, come un tempo, è vero il detto: l'unione fa la forza! Il potere del bullo (o dei bulli) è dato dal fatto che agisce indisturbato creandosi intorno un alone di paura per cui nessuno interviene, nessuno ne parla. Ma pensiamoci un attimo: una classe di 20 ragazzi...uno, due, o tre dei 20 si accaniscono contro un altro (la vittima)...gli altri 16? Gli altri 16 sono quelli che se davanti ad ogni aggressione intervenissero capovolgerebbero la situazione da: 3 contro 1, a 17 contro 3! Questo dovremmo insegnare ai nostri figli: unirsi in gruppo contro le prepotenze! Se i bulli vengono stoppati e isolati dal gruppo non si sentono più forti e non hanno più il potere di agire! Lo stesso vale per il bullismo online! Se tutti gli amici virtuali reagiscono a post o video di bullismo pubblicati, magari coinvolgendo anche altri social, anche altre persone, si crea un muro di protezione virtuale che, unito alle segnalazioni alla polizia postale, potrebbe impedire, poi, gesti tragici fatti per vergogna!

"A Genova, un ragazzo 17enne è stato picchiato, vessato, perseguitato tramite chat e trattato come uno schiavo da alcuni suoi compagni di classe.
Sono ragazzi che non hanno più paura di niente, non hanno paura della scuola, degli insegnanti, delle punizioni, dei genitori, della società.
Sono cresciuti nelle continue giustificazioni genitoriali, non sono responsabilizzati, figli di una generazione che perde i valori e il senso di sé anno dopo anno, di genitori social e sempre di fretta che hanno solo il tempo di incolpare gli altri e di non vedere come stanno crescendo i loro principini.

L’educazione prevede anche le regole e la disciplina, perché un figlio non può fare tutto quello che vuole e pretendere di non avere dei limiti. Il problema è evidente quando si approva tutto ciò che fa, che dice e si cede anche quando non si dovrebbe, perché in questo modo il figlio impara che ha solo diritti e non ha doveri. I no, le sanzioni quando, i paletti, servono per sviluppare un senso morale, un limite, per capire quando ci si deve fermare e la linea di confine tra gioco e prevaricazione, tra la vita e la morte."

Pubblico la notizia ripresa dal web per aggiungere una cosa: condivido che le famiglie di oggi, per lo più, hanno stili educativi che non funzionano: siamo passate dalle famiglie autoritarie dei nostri nonni, a quelle democratico-permissive di oggi...scordandoci che l'unico modello che funziona è quello autorevole.
La scuola non sa gestire bambini e ragazzi che non temono più niente, non rispettano i ruoli, non sono abituati alle regole, trattano gli adulti come loro pari.
Ma aldilà di questo, argomento in cui c'è molto da lavorare, vorrei porre l'accento su un altro punto:
non starò qui a spiegarvi cos'è il bullismo, chi è la vittima, il bullo e  il gregario del bullo, perchè potete trovare centinaia di definizioni e teorie sull'argomento girando per il web.
Quello di cui vorrei parlare sono gli spettatori! Intendo tutti bambini e ragazzi che assistono agli eventi e non fanno niente...come se guardassero un film! E' importante educare loro! Anche oggi, come un tempo, è vero il detto: l'unione fa la forza!
Il potere del bullo (o dei bulli) è dato dal fatto che agisce indisturbato creandosi intorno un alone di paura per cui nessuno interviene, nessuno ne parla. Ma pensiamoci un attimo: una classe di 20 ragazzi...uno, due, o tre dei 20 si accaniscono contro un altro (la vittima)...gli altri 16? Gli altri 16 sono quelli che se davanti ad ogni aggressione intervenissero capovolgerebbero la situazione da: 3 contro 1, a 17 contro 3! Questo dovremmo insegnare ai nostri figli: unirsi in gruppo contro le prepotenze! Se i bulli vengono stoppati e isolati dal gruppo non si sentono più forti e non hanno più
il potere di agire! Lo stesso vale per il bullismo online! Se tutti gli amici virtuali reagiscono a post o video di bullismo pubblicati, magari coinvolgendo anche altri social, anche altre persone, si crea un muro di protezione virtuale che, unito alle segnalazioni alla polizia postale, potrebbe impedire, poi, gesti tragici fatti per vergogna!


Dott.ssa Serena Carrai
Psicologo Rimini

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