4 TRUCCHI PER FAR SVOLGERE I COMPITI AI BAMBINI IN MODO EFFICACE


4 trucchi per far svolgere i compiti ai bambini in modo efficace  Parto con il dire che il genitore dovrebbe iniziare ad adottare forme di aiuto diverse dall'incoraggiamento, dalla sostituzione, dalla spiegazione a ogni errore. Una delle difficoltà è fare in modo che il bambino inizi a fare i compiti...questo si traduce in insistenze, richieste, domande retoriche ("Allora? Non hai ancora iniziato?"..."Forza, sbrigati, sono stanco di ripetertelo")... 4 trucchi efficaci: 1. Evitare le domande sostituendole con un comportamento pratico: "Ok, è ora prendi il diario e vediamo cosa dice!" Se il bambino/ragazzo, come è giusto che sia, dopo aver pranzato si sta intrattenendo con tv o videogiochi... dobbiamo anticipatamente concordare l'orario di inizio compiti (per esempio le 15) e 10 minuti prima dell'orario concordato gli anticipiamo che di lì a 10 minuti dovrà interrompere, quindi è bene che si affretti a terminare ciò che sta facendo (es. concludere un livello di gioco). Scattata l'ora, se non si è interrotto, stoppiamo noi l'attività. Poi si passa a controllare con lui il diario, spiegando eventuali comandi dei compiti da svolgere, per poi lasciargli svolgere il tutto in autonomia e ricontrollare a fine giornata che li abbia effettivamente svolti (controllare non significa correggere...per quello dovrebbero esserci gli insegnanti)... Se il bambino è piccolo dovremo alternare aiuto ad autonomia ("Ora tu leggi, poi io ti ascolto e correggiamo insieme".... "Fai fino a qui, quando hai finito controllo"). Limitare l'aiuto solo all'inizio e alla fine di un compito generea sicurezza! 2. Incoraggiare davanti ad una difficoltà è una cosa che nasce spontanea ad ogni genitore, tuttavia per sviluppare l'autonomia e la capacità di risolvere i problemi, non è il modo migliore! Molto meglio sviluppare le risorse usando lo scetticismo (che funziona con ogni bambino e adolescente...perchè gli attiva il concetto di sfida): "E' difficile, chissà se sei capace?!"... "Credo che ci metterai almeno 15 minuti a finire, è difficile farlo in meno tempo")...si tratta di costruire piccole sfide alla portata del bambino! 3. La vocazione genitoriale a correggere puntigliosamente l'errore non sempre è di aiuto! E' imporante concedere al bambino il diritto di sbagliare: "D'altronde era difficile, sbagliando s'impara!" Edison sbagliò mille volte prima di costruire una lampadina che non esplodesse appena accesa! - Gratificare ma senza esagerare! L'eccesso di elogi demotiva! L'assenza di elogi crea disimpegno! E' importante dosare gratificazioni e rinforzi: "Però! Chi l'avrebbe mai detto! Era difficile!"..."Con questo sei stato bravissimo,  vediamo come te la cavi con il prossimo!". Ma attenzione: la gratificazione va circoscritta all'effettivo risultato! 4. - Insegnare scoprendo! Pascal sosteneva: non ci si convince tanto di una cosa come quando la si scopre con le proprie forze!
Parto con il dire che il genitore dovrebbe iniziare ad adottare forme di aiuto diverse dall'incoraggiamento, dalla sostituzione, dalla spiegazione a ogni errore.
Una delle difficoltà è fare in modo che il bambino inizi a fare i compiti...questo si traduce in insistenze, richieste, domande retoriche ("Allora? Non hai ancora iniziato?"..."Forza, sbrigati, sono stanco di ripetertelo")...

4 trucchi efficaci:

1. Evitare le domande sostituendole con un comportamento pratico: "Ok, è ora prendi il diario e vediamo cosa dice!"
Se il bambino/ragazzo, come è giusto che sia, dopo aver pranzato si sta intrattenendo con tv o videogiochi... dobbiamo anticipatamente concordare l'orario di inizio compiti (per esempio le 15) e 10 minuti prima dell'orario concordato gli anticipiamo che di lì a 10 minuti dovrà interrompere, quindi è bene che si affretti a terminare ciò che sta facendo (es. concludere un livello di gioco). Scattata l'ora, se non si è interrotto, stoppiamo noi l'attività. Poi si passa a controllare con lui il diario, spiegando eventuali comandi dei compiti da svolgere, per poi lasciarlo lavorare in autonomia e ricontrollare a fine giornata che abbia effettivamente fatto il suo dovere (controllare non significa correggere...per quello dovrebbero esserci gli insegnanti)...
Se il bambino è piccolo dovremo alternare aiuto ad autonomia ("Ora tu leggi, poi io ti ascolto e correggiamo insieme"...."Fai fino a qui, quando hai finito controllo"). Limitare l'aiuto solo all'inizio e alla fine di un compito genera sicurezza!

2. Incoraggiare davanti ad una difficoltà è una cosa che nasce spontanea ad ogni genitore, tuttavia per sviluppare l'autonomia e la capacità di risolvere i problemi, non è il modo migliore! Molto meglio sviluppare le risorse usando lo scetticismo (che funziona con ogni bambino e adolescente...perchè gli attiva il concetto di sfida): "E' difficile, chissà se sei capace?!"..."Credo che ci metterai almeno 15 minuti a finire, è difficile farlo in meno tempo")...si tratta di costruire piccole sfide alla portata del bambino!

3. La vocazione genitoriale a correggere puntigliosamente l'errore non sempre è di aiuto!
E' importante concedere al bambino il diritto di sbagliare: "D'altronde era difficile, sbagliando s'impara!". Edison sbagliò mille volte prima di costruire una lampadina che non esplodesse appena accesa! Gratificare ma senza esagerare! L'eccesso di elogi demotiva! L'assenza di elogi crea disimpegno! E' importante dosare gratificazioni e rinforzi: "Però! Chi l'avrebbe mai detto! Era difficile!"..."Con questo sei stato bravissimo, vediamo come te la cavi con il prossimo!". Ma attenzione: la gratificazione va circoscritta all'effettivo risultato!

4. - Insegnare scoprendo! Pascal sosteneva: non ci si convince tanto di una cosa come quando la si scopre con le proprie forze!

Psicologo Rimini
Dott.ssa Serena Carrai

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